Scrittore francese. Avviato alla carriera militare, ottenne il grado di
maresciallo di campo; nel frattempo continuò a dedicarsi allo studio
delle lettere e scrisse dissertazioni, brevi scritti occasionali, lettere,
commedie, non sempre da lui pubblicate ma apparse a sua insaputa nel 1670 nella
raccolta
Miscellanea di opere diverse. Nel 1661 fu costretto all'esilio
dopo essere caduto in disgrazia per la scoperta della sua
Lettera sul
trattato dei Pirenei (1659), sarcastica nei confronti di Mazzarino, si
rifugiò a Londra, dove si inserì nell'alta società,
diventandone uno dei protagonisti e conquistandosi la fama di spirito libero.
Nel 1689 rifiutò il perdono di Luigi XIV che lo rivoleva in Francia. Tra
le sue opere si ricordano in particolare:
Commedia degli Accademisti
(1643), satira degli accademici francesi;
Conversazione del maresciallo
d'Hocquincourt con il padre Canaye (1658); le
Lettere, importanti per
le osservazioni su uomini e personaggi del tempo e per lo stile disinvolto, che
ne fa un capolavoro di epistolografia (Saint-Denis-le-Gast 1616 circa - Londra
1703).